Aumenta la spesa e a mancare sulla tavola sono verdure e frutta. La denuncia arriva dalla Cia (confederazione italiana agricoltori) che chiarisce che la cingia si stringe avendo escluso oramai anche pane e pasta. Stando alle rilevazioni Istat, nei primi dieci mesi dell'anno la diminuzione degli acquisti sia stata dal 5,6%. Per i rappresentanti dei produttori le responsabilità sono chiare. "L'accentuato calo dei consumi - afferma la Cia - è stato causato soprattutto da rincari ingiustificati e da manovre speculative che hanno fatto impennare i prezzi dell'intero comparto ortofrutticolo. Il calo,è destinato a crescere - spiegano - negli ultimi due mesi dell'anno per le ben note vicende del fermo dell'autotrasporto che ha determinato aumenti selvaggi al consumo".
Andando più nel dettaglio, per quanto riguarda la frutta - avverte la Cia - la flessione delle vendite nei primi dieci mesi dell'anno è stata pari al 4,3% rispetto all'analogo periodo del 2006; mentre più consistente è stata la diminuzione per verdure e ortaggi, i cui acquisti sono scesi del 6,8%".
La richiesta per arginare la perdita di consumi arriva proprio dai rappresentanti degli agricoltori: la costituzione di un Tavolo permanente tra governo, rappresentanti della filiera agroalimentare, dell'Istat, dell'Unioncamere e dei consumatori. "Nello stesso tempo - spiega l'organizzazione agricola - è necessario dare il via ad Osservatori sia a livello nazionale che regionale. Occorrono, severi e continui controlli. Ed è indispensabile, inoltre, un'attenta verifica dell'origine del prodotto che deve essere chiaramente indicata nell'etichettatura. Esiste un'apposita legge che però viene completamente disattesa".
Andando più nel dettaglio, per quanto riguarda la frutta - avverte la Cia - la flessione delle vendite nei primi dieci mesi dell'anno è stata pari al 4,3% rispetto all'analogo periodo del 2006; mentre più consistente è stata la diminuzione per verdure e ortaggi, i cui acquisti sono scesi del 6,8%".
La richiesta per arginare la perdita di consumi arriva proprio dai rappresentanti degli agricoltori: la costituzione di un Tavolo permanente tra governo, rappresentanti della filiera agroalimentare, dell'Istat, dell'Unioncamere e dei consumatori. "Nello stesso tempo - spiega l'organizzazione agricola - è necessario dare il via ad Osservatori sia a livello nazionale che regionale. Occorrono, severi e continui controlli. Ed è indispensabile, inoltre, un'attenta verifica dell'origine del prodotto che deve essere chiaramente indicata nell'etichettatura. Esiste un'apposita legge che però viene completamente disattesa".
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