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Napoli, in manette tre trafficanti di rifiuti pericolosi



Quante volte in autostrada, sulla Roma-Napoli altezza Afragola-Acerra abbiamo visto quelle inquietanti scie di fumo nerissimo? E sentito quell’odore acre e nauseabondo spandersi nell’aria? Tanto da indurre a chiudere i finestrini dell’auto in pieno agosto? All’inizio tutti abbiamo pensato a copertoni bruciati dalle lucciole della zona. Invece, a svelare il mistero, l’operazione denominata “Nerone” condotta all’alba di oggi dai Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di Napoli che hanno stanato trafficanti di rifiuti pericolosi che bruciavano rifiuti nei campi per ricavarne rame . In manette finiscono in tre, mentre altre tre persone sono raggiunte dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sequestrate tre aziende a Casoria, Afragola e Napoli operanti nella gestione e trattamento dei rifiuti, un impianto per il trattamento dei rifiuti, autocarri, pale meccaniche, un “mulino” trituratore e carrelli elevatori. I carabinieri del Noe di Caseerta hanno eseguito anche numerose perquisizioni, «svelando - recita la nota diffusa dai militari un panorama agghiacciante in relazione all’abbruciamento dei rifiuti nelle campagne della Provincia di Napoli ed alla reimmissione sul mercato del rame ricavato dalla combustione».Il metallo veniva poi rivenduto a diverse società operanti nel settore della commercializzazione dei metalli, tra cui una ditta di Arzano (Na), il cui gestore era a conoscenza dell’origine del rame. «L’operatività dell’associazione per delinquere - prosegue la nota - da un lato produceva un consistente, immediato e sicuro danno ambientale e dall’altro lato provocava un’alterazione del mercato dei metalli e, quindi, minava le regole della corretta concorrenza, in quanto immetteva sul mercato “merce” che aveva costi di gestione certamente inferiori a quelli ordinari».Intanto Coldiretti, in una nota annuncia che si costituirà parte civile nei procedimenti sul traffico di rifiuti in Campania e nella medesima nota esprime "sincero ringraziamento" per i carabinieri per la Tutela dell'Ambiente di Napoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli, che hanno portato a termine l'operazione “Nerone”.Per Coldiretti è urgente uscire dall'emergenza con un piano strutturale "che provveda a rimuovere al più presto la spazzatura dalle strade delle città, ma anche a valorizzare le campagne intervenendo con un piano di bonifica e riqualificazione del territorio e del paesaggio messo a rischio dalla cattiva gestione ambientale".

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