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Visualizzazione post con etichetta politiche agricole. Mostra tutti i post
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Mozzarella, soddisfazione del consorzio e degli allevatori

Raffaele Grofalo, presidente dell’Associazione nazionale allevatori specie bufalina, in merito all’incontro di ieri al Ministero della Salute sulle misure del Governo per le diossine dice: ”Il lavoro di mediazione della Regione Campania è stato efficace, i campionamenti ed i controlli, improntati a gradualità, non bloccheranno la consegna del latte, e consentirà di attenuare il costo del controllo sugli allevamenti.”

“Questo piano spalanca la porta al definitivo riscatto dell’allevamento bufalino – dice Garofalo - da troppo tempo avvolto da una cappa di ingiustificato sospetto, il prezzo pagato per questa campagna sarà u investimento in termini di rilancio della mozzarella di bufala campana”

Garofalo conclude dicendo:”Va dato atto al Governo ed al Ministro De Castro di essere riusciti a mediare tra le istanze della trasformazione e quelle della controparte allevatoriale in questa vicenda”

Anche Franco Consalvo, presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, in è soddisfatto: ”Il lavoro di mediazione della Regione Campania ha sortito gli effetti sperati, l’incontro è stato fruttuoso, i campionamenti ed i controlli non bloccheranno la produzione di mozzarella neanche all’interno dei singoli caseifici, per effetto di un frazionamento delle analisi su più partite di latte.”
Per il Consorzio Tutela tale passaggio era irrinunciabile per il rispetto del disciplinare di produzione, che prevede la continuità della produzione.

“Questo piano significherà per il comparto una fase di passaggio – dice Consalvo - che aiuterà con gradualità la filiera bufalina ad uscire definitivamente dalla crisi: fugato ogni dubbio il rilancio della mozzarella di bufala campana dop sarà definitivo sui mercati nazionali ed internazionali.”

Crisi del grano, l'Italia aumenta la coltivazione

Il grano è in crisi. Schizza alle stelle il suo prezzo. E l'Italia si attrezza. Come? Aumentando le superfici coltivate a cereali e, soprattutto quelle a frumento, mentre sono previste in calo le semine di orzo. Lo rileva l'Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sulla base di una indagine, in collaborazione con l'Unione seminativi, presso un panel di esperti tra produttori agricoli, cooperative, sementieri e istituti di assistenza tecnica delle organizzazioni professionali agricole.
Crescono le superfici a frumento duro nelle regioni del Nord Italia, con incrementi più evidenti in Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Forte espansione delle semine anche nelle aree più tradizionali del Sud, in particolare in Puglia e Sicilia.
L'Ismea, per l'anno in corso, prevede un aumento del 18,2% per il frumento duro, con quasi 1,7 milioni di ettari seminati, e del 14% per il frumento tenero, che avrebbe superato quest'anno i 750mila ettari. Per quanto riguarda l'orzo, invece, gli investimenti, secondo le previsioni, avrebbero fatto segnare una contrazione del 12,8%, scendendo attorno ai 295mila ettari complessivi.
"La crescita delle superfici a frumento - si legge in una nota dell'Ismea - è stata determinata dai forti aumenti dei prezzi del grano registrati in questi ultimi mesi e dall'abolizione del set-aside (l'obbligo del mantenimento di una quota dei terreni agricoli a riposo) per la campagna di semina 2007-2008. Una misura varata dalla Commissione europea per fronteggiare gli eccezionali rincari delle materie prime cerealicole".
"L'aumento del tenero - conclude l'Ismea - è riconducibile esclusivamente ai progressi registrati al Nord, in prevalenza in Emilia Romagna e Piemonte, mentre il calo delle superfici ad orzo ha riguardato tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna".


Decreto milleproroghe, novità in agricoltura

Con l'approvazione del Decreto 'Milleproroghe' si completa il pacchetto di interventi della 'finanziaria agroalimentare' 2008. Una finanziaria che e' intervenuta per sostenere le capacita' di sviluppo di un settore, quello agroalimentare, che e' oggi centrale nell'economia e nella societa' italiana, per gli aspetti economici, per le ricadute occupazionali e per gli stretti legami con il territorio e la prospettiva di sviluppo sostenibile".


Con queste parole il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Paolo De Castro ha commentato il via libera della Camera dei Deputati al Decreto 248/2007. "E' una finanziaria - ha aggiunto il Ministro - che, nel concreto, ha inciso su fattori strutturali e su alcune emergenze del comparto, per ridare competitivita' alle imprese, una fiscalita' equa, flessibilita' e trasparenza al lavoro agricolo, slancio all'export e maggiore forza al rapporto con il territorio ed al modello multifunzionale della nostra agricoltura".

Approvato il pacchetto “Finanziaria agroalimentare 2008” in conda al pacchetto del decreto “milleproroghe” si fa un po’ il conto delle novità introdotte. La prima riguarda l’Agenzia per la sicurezza alimentare che avrà sede a Foggia e la cui organizzazione slitta al 31 dicembre di quest’anno. Per la stessa data sono prorogate:
“ adeguamento tecnologico degli impianti di essiccazione, ai fini delle emissioni gassose"; "estensione dell'attività della professione di Agrotecnico anche alle opere di trasformazione e riordino fondiario";
"proroga dell'attività anche per il 2008 del Commissario di Governo per le emergenze nel settore zootecnico".
"Proroga del termine per consentire ai lavoratori dei consorzi agrari in liquidazione la mobilita' presso amministrazioni regionali gia' prevista dalla legge 410/99";
"Riconoscimento dei contributi ministeriali già erogati per il mercato di Sanremo a condizione che il Comune di Sanremo, entro il 31 dicembre 2008, assuma gli impegni di destinazione e inalienabilità previsti per le opere finanziate";
Entro novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto legge è fissata la "proroga del termine per consentire ai soci delle cooperative fallite (esclusi all'epoca per tardivita' della domanda) di accedere alle garanzie previste dalla legge 237 del 1993";
Sono prorogate al 30 aprile 2008 "Proroga al 30 aprile 2008 le operazioni di ricognizione debitoria per il risanamento dell'Ente irriguo Puglia-Lucania-Irpinia, con previsione di trasferimento all'Ente di somme giacenti presso la Tesoreria statale ai fini del risanamento stesso. Lo stesso trasferimento è stato previsto per l'Ente Umbro Toscano";
"Finanziamento per il 2008 dei contratti di lavoro in somministrazione in essere presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali";
"Proroga al 1 gennaio 2009 dell'entrata in vigore delle norme sul "satellitare" a bordo delle navi da pesca"; "Estensione dell'attività degli agrotecnici agli atti di aggiornamento catastale;
"Proroga dei termini (31 ottobre 2008) per l'accatastamento dei fabbricati che perdono i requisiti della ruralita', fermi restando gli effetti fiscali decorrenti dal 1 gennaio 2007 ";
"La prevista soppressione dei consorzi di bonifica di cui all'art. 2, commi 35-37 della legge finanziaria 2008 e' stata trasformata in riordino, che può prevedere anche "accorpamento o eventuale soppressione di singoli consorzi".
Vengono conseguentemente abrogati i commi 36 e 37 della Finanziaria 2008";
"Viene previsto il trasferimento dall'Agenzia per l'attrazione investimenti (ex Sviluppo Italia) ad Isa della somma di 150 milioni di euro per i compiti d'istituto. Inoltre entro il 30 giugno 2008 ISAè utorizzata ad incorporare Buonitalia e alla stessa confluiscono i fondi per la promozione che erano in capo a Buonitalia ai sensi della legge 80/05 (50 milioni di euro)";
"Viene posticipato al 2009 l'incremento al 20% dell'aliquota IVA sul monte-premi".

Coldiretti: "No alla conferenza con De Castro"


Proprio non è scesa giù a Coldiretti la faccenda degli OCM- Vino. I mosti che possono essere zuccherati nel Nord Europa per essere più appetibili sul mercato sono, come dire? un tiro mancino alla qualità e pregio dei mosti italiani e specialmente dei siciliani, pugliesi e campani.

E così, con un comunicato di sole tre righe, dice: "La Coldiretti non parteciperà alla Conferenza Nazionale dell'Agricoltura promossa dal Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro. Lo ha deliberato all'unanimità la giunta esecutiva della principale organizzazione degli imprenditori agricoli all'indomani della conferenza stampa programmatica del Ministro".

Una reazione che non ha molti precedenti. La fase non è delle migliori e la crisi di governo non aiuta questa nuova.

Cia e Confagrigoltura invece si sono dette disponibili al dialogo. Anzi aspettano il confronto.

L'ira di Coldiretti invece ha portato ad un brusco dietrofront. All'origine la faccenda , dicevamo, lo zucchero nei mosti, ma anche le responsabilità del dicastero di De Castro nel non sostenere gli agricoltori campani che stanno vivendo la crisi del calo delle vendite dei loro prodotti; e fors'anche le dichiarazioni del Ministro sulla sua bravura nel far calare il prezzo del grano; e magari anche quelle relative al sostegno dell'export sui consumi interni. Insomma, da come Coldiretti preaanuncia con il suo sintetico comunicato sembra proprio che non digerisca la politica di De Castro.

Zuccherificio di Jesi, la crisi continua. Politi della Cia chiede aiuto a De Castro


Non c’è pace per lo zuccherificio di Jesi. Dal tavolo del Mipaf che ha messo a confronto produttori e azienda si passa alle accuse fatte da Tiziana Bocchi, segretario nazionale Uila-Uil contro i bieticoltori che “prendono decisioni egoiste” scegliendo di dimettere la produzione. "Non possiamo che deplorare e condannare l'atteggiamento irresponsabile delle associazioni bieticole - afferma - che costringerà alla chiusura lo stabilimento di Jesi e causerà sofferenza economica e sociale per le centinaia di lavoratori coinvolti". Lo zuccherificio, secondo il sindacato dei lavoratori, avrebbe potuto continuare a produrre se i bieticoltori avessero assunto un impegno pluriennale a rifornirlo di barbabietole. Fai-Flai-Uila hanno chiesto all'azienda di mettere in campo un progetto di riconversione che punti a ricollocare tutti i lavoratori, compresi quelli avventizi di lungo periodo.
Sull'esito del tavolo del Mipaaf, interviene anche il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Marco Lion, che paventa il rischio che si arrivi al blocco di tutti gli stabilimenti ancora attivi in Italia "con la perdita totale delle produzioni di barbabietola". Per Lion, le decisioni prese in sede europea lo scorso ottobre determineranno purtroppo l'uscita dell'Italia dal settore saccarifero. "Dobbiamo scongiurare questa situazione partendo da Jesi - afferma -. E' necessario un intervento economico del governo e della Regione Marche per promuovere piani di sviluppo che garantiscano almeno tre anni di produzione". Lion annuncia infine che porterà in Commissione agricoltura alla camera "una risoluzione che indirizzi l'azione del governo per il mantenimentodella produzione saccarifera del nostro Paese".
Lo stesso presidente della Cia, Giuseppe Politi, in una lettera inviata al ministro De Castro, denuncia una situazione complessa. "La decisione del gruppo industriale Sadam di chiudere lo stabilimento - afferma - rischia di far perdere ulteriormente all'Italia un ruolo importante in Europa nel campo di una produzione strategica come lo zucchero". Politi ha chiesto al ministro "un impegno per trovare le migliori soluzioni per risolvere nell'immediato la situazione". E nonostante gli impegni presi oggi dal ministero, lo scenario "resta carico di nubi oscure che preoccupano fortemente gli agricoltori", afferma Politi, annunciando che l'azione della Cia "si farà incessante al fine di ottenere le risposte opportune".

Sardegna strangolata dai debiti. Si attendono soluzioni




L'economia agricola della Sardegna è in ginocchio, strangolata dai debiti che pesano anche sulle generazioni a venire. A leggere il buco causato dalla legge regionale 44 del 1988, bocciata nel 1997 dall'Unione europea che coinvolgono oltre 5000 aziende, assieme ai brividi vengono anche conati di vomito.
Attualmente i debiti delle aziende del settore ammontano complessivamente a circa 700 milioni di euro, di cui circa 200 milioni in condizioni di difficoltà. Di questi, infatti, 171,5 milioni di euro sono in sofferenza, mentre altri 27,6 milioni sono in condizione di "incaglio" (una posizione di difficoltà intermedia che ancora non è di sostanziale morosità). Dagli anni ottanta a oggi, le garanzie offerte alle banche dalla Regione a tampone delle varie situazioni debitorie difficili, ammontano a quasi 34 milioni di euro (32 per le posizioni di sofferenza e 1,9 per le posizioni di incaglio). I settori in maggiore difficoltà, secondo i dati resi noti oggi dalle tre organizzazioni, sono quelli dell'orticoltura in serra (sofferenze per 66,9 milioni di euro), fiori e piante ornamentali (32,5 milioni) e delle cooperative di trasformazione (24 milioni).
"A monte, spiega la CIA - Confederazione italiana Agricoltori-, ci sono anni di investimenti sbagliati e finanziamenti caotici. Non solo, ma i tempi burocratici hanno costretto le aziende ad accettare anticipi di finanziamento e a offrire garanzie che poi hanno strangolato la comunità produttiva.
"L'agricoltore - continua la CIA - per poter dar corso all'investimento" nei tempi necessari a evitare di perdere il contributo a fondo perduto "si è visto costretto a sottoscrivere la forma di finanziamento più onerosa e peraltro dietro prestazione di garanzie ulteriori che, una volta acquisite, non sono state svincolate neppure a seguito della sottoscrizione dei mutui fondiari veri e propri". A quel punto è bastato che un solo componente del nucleo familiare fosse inadempiente che si determinasse l'assoggettamento a pignoramento di padri, madri, fratelli e cognati, congelandone ogni possibilità di accesso al credito e allontanando così le possibilità di restituzione del debito. Si è così inaugurata una stagione di interventi finanziari, dapprima per la proroga di singole rate e quindi, per l'assestamento e la riprogrammazione dei debiti, mediante nuovi interventi".

De Castro:"Questo è l'anno dell'agricoltura"


Paolo De Castro, ministro per le politiche agricole, non si lascia intimidire dalla crisi di governo e annuncia: "Il 2008 sarà l'anno della Conferenza nazionale dell'agricoltura". E il suo grido di battaglia ha aperto la conferenza stampa di inizio anno in cui ha presentato il programma per i prossimi mesi. L'evento che segnerà il 2008 è la Conferenza, che si tiene la prossima estate a Roma, e che in tre tre forum tematici tratterà di sicurezza alimentare, territorio e sviluppo sostenibile. Ma il punto che sta a cuore al Ministro De castro è la competitività rivolta ai mercati esteri visto che i consumi interni sono in calo. Il Ministro ha poi ripercorso le tappe più importanti della politica nel settore agricolo, forestale e alimentare: dalla riforma del vino e dello zucchero alle azioni diplomatiche all'estero, dalla nuova struttura del Mipaaf e dell'Icq (Ispettorato per il controllo e la qualità dei prodotti) ai traguardi della Finanziaria.
A livello nazionale fondamentale è stato l'intervento per contrastare il rincaro dei prezzi agricoli per la promozione della vendita diretta e per la tutela dell'origine dei prodotti agroalimentari italiani come le nuove norme sull'etichettatura dell'olio di oliva o l'autorizzazione comunitaria alla prosecuzione dell'etichettatura delle carni avicole. Il Ministro ha inoltre colto l'occasione per rassicurare i consumatori sul fronte dei prodotti alimentari campani: "Il problema dei rifiuti non è direttamente legato a quello della sicurezza alimentare. Quello che dobbiamo fare è impegnarci a combattere il fenomeno delle discariche abusive e dell'inquinamento in tutta Italia".
"La società - ha concluso De Castro - chiede all'agroalimentare nuovi compiti. E' necessario che tutte le realtà coinvolte, dai Comuni al Presidente della Repubblica, siano consapevoli delle loro funzioni e del fatto che l'agroalimentare è un settore fondamentale e delicato. Importate è il gioco di squadra, l'unico che può aiutare l'Italia ad imboccare la strada dello sviluppo".

Italia-India, chiusa la bilaterale con accordi per la creazione dell'Agrofood Park


Stamane mi sono letta gli strombazzamenti vari delle agenzie di stampa italiane sulla visita del Ministro De Castro in India. Sono andata come al solito a spulciare un po' di notizie sulle testate indiane. La prima pagina di molti di loro è dedicata alla vittoria della nazionale di cricket contro l'Australia. Di spalla le preoccupazioni per l'avanzata dell'aviaria nel Bengala occidentale. Di De Castro e della firma di importanti accordi neanche una macchia di inchiostro.
Ovviamente De Castro quali accordi ha chiuso e con chi? Con il Bengala occidentale!
Difatti, De Castro ha siglato un memorandum d'intesa in materia agricola e fitosanitaria. Si tratta della creazione entro i prossimi 12 mesi di un laboratorio di Food Testing nella città di Kolkata, nel Bengala Occidentale.
Il Memorandum of Understanding principale, invece, prevede entro 18 mesi la nascita dell'Agrofood Park. Fra sei mesi sarà attivata la Fondazione che beneficerà di finanziamenti del governo italiano e indiano e anche delle imprese interessate a investire, anche se non è stato ancora fissato un budget e non è stato ancora individuato il sito su cui sorgerà il parco. Sono però state individuate le caratteristiche tecniche e logistiche: in un'area geograficamente ben definita specializzata nella produzione di frutta, verdura e latte, dovrà avere un'elevata concentrazione territoriale di imprese meccaniche o piccole officine e dovrà essere vicina a un porto o aeroporto" secondo una nota del ministero. Il progetto prevede il coinvolgimento a monte di produttori locali di frutta e verdura e latte e la realizzazione di 3 o 4 stabilimenti di trasformazione degli stessi prodotti che utilizzeranno impianti o tecnologie del Made in Italy.
Rispetto alla Fiera organizzata per oggi sui vini italiani ecco un estratto eloquente dall'Hindustan Times: "Certamente promette di essere un brindisi per i sensi. Circa 60 marche di vino provenienti da tutto il mondo saranno in mostra al prossimo sesto International Food and Wine Show (IFOWS), che si terrà dal 17-19 gennaio 2008 a Nuova Delhi. Tra i tradizionali espositori come l'Italia, Francia, Sud Africa, Stati Uniti d'America che avranno la maggior parte delle presenze, si introduce per la prima volta al cliente indiano il famoso Tokai vino ungherese".

Non ho davvero parole...

Nel potenziamento e ricerca il futuro dell'agricoltura. S'e nè discusso a Bari.


Rendere competitiva l’economia agricola e le produzioni agroalimentari europee attraverso il potenziamento della ricerca; realizzare prodotti alimentari innovativi attraverso lavorazioni eco-compatibili, per mercati sempre più ampi e consumatori sempre più esigenti: sono questi i principali obiettivi del 7 Programma Quadro europeo della ricerca, in tema di “Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie”. E Bari e la Puglia la cui scelta non è casuale ne sono al centro: come ha tenuto a precisare, oggi per la giornata nazionale di lancio delle iniziative 2008 del 7° PQ in questa area tematica, il presidente dell’ARTI, Gianfranco Viesti nel suo intervento introduttivo, poichè questa regione esprime un sistema agricolo di dimensioni importanti, con aree di forte specializzazione agricola, presenza di numerosi prodotti agroalimentari tipici e di qualità derivanti dalla ricca tradizione regionale e centri di ricerca applicata e trasferimento innovazione tecnologica (58 solo i centri pubblici; più di mille gli addetti alla ricerca). Dopo i saluti di Cosimo Lacirignola, direttore dello IAM di Bari e presidente della Fiera del Levante, Mario Alì, Direttore generale del MUR, è stato illustrato il programma“ Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie”, è stato illustrato da Antonio Di Giulio, capo unità della DG Ricerca della Commissione Europea, che ha evidenziato la necessità di costruire un sistema europeo basato sulla bioeconomia. Produrre ricerca in ambito agroalimentare e delle biotecnologie significa non solo migliorare la qualità della vita dei consumatori europei, ma anche determinare un incremento del livello di occupazione, con conseguente incremento della crescita economica su scala continentale.

Carne e latte clonato, per l'EFSA possono starci sulle tavole europee


Tra qualche tempo sulle nostre tavole potremmo trovare latte e carne di mucche e maiali proveniente da animali clonati, senza però che nessuna etichetta lo preannunci. L'Efsa , L'Agenzia europea per l'ambiente ha dato sostanzialmente parere positivo all'eventuale commercializzazione. Con il progetto di parere formulato, l'Efsa si allinea con preoccupazione a quanto deciso negli Stati Uniti da parte della Food and Drug Administration (FDA) che ha aperto la strada alla commercializzazione di carne, latte e formaggi provenienti da animali clonati. L'autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) - riferisce la Coldiretti - prevede la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari. Secondo una indagine descrittiva on line condotta sulhttp://www.coldiretti.it/si evidenzia che il 55 per cento ritiene necessario che l'Italia e l'Europa proibiscano sempre la possibilità di vendita di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati.

A Bari la Giornata nazionale dei "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie"


Si tiene martedì 15 gennaio (h.9.30-13.00), nella Sala Europa dell'Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci di Bari, la Giornata nazionale di lancio delle iniziative 2008 previste dal 7° programma Quadro Europeo (7PQ) della Ricerca nell’area tematica 2 "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie". Il convegno è organizzato dall’ARTI - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione della Puglia, in collaborazione con la Commissione Europea, il Ministero dell'Università e della Ricerca e l'APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea.Nel campo dell'agroalimentare e delle biotecnologie, l’obiettivo fissato dalla Commissione europea è quello di creare una "bioeconomia continentale basata sulla conoscenza", cioè di potenziare la ricerca su questi temi per rendere l'economia agricola europea competitiva a livello mondiale elevandone gli standard qualitativi. A questo fine la Commissione ha stanziato un budget per la ricerca di 1.935 milioni di euro per il periodo 2007-2013.Le attività di ricerca cofinanziate devono riguardare, in particolare, i seguenti ambiti: produzione e gestione sostenibili delle risorse biologiche provenienti dalla terra, dalla silvicoltura e dagli ambienti acquatici; "Dalla tavola ai campi” - Prodotti alimentari, salute e benessere; scienze della vita e biotecnologie per prodotti e processi non alimentari sostenibili. Per ogni informazione e iscrizione, la partecipazione è gratuita, si può consultare il sito: http://www.arti.puglia.it/


8.45
Registrazione dei partecipanti e caffé di benvenuto
9.00
Introduce e coordina i lavoriGianfranco ViestiPresidente ARTI
9.15
Saluto di benvenutoEnzo RussoAssessore Risorse agroalimentari - Agricoltura, Alimentazione, Acquacoltura, Foreste, Caccia e Pesca della RegionePuglia
9.30
Le priorità per la ricerca agroalimentare in PugliaCosimo LacirignolaDirettore Istituto Agronomico Mediterraneo Bari

1^ SESSIONE
9.45
Le aspettative dell’Italia nel 7° Programma Quadro dell’UE Mario AlìDirettore Generale Ministero dell’Università e della Ricerca
10.10
"Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie", presentazione del secondo invito Antonio Di GiulioCapo Unità, DG Ricerca - Commissione Europea
10.30
I risultati della partecipazione italiana al primo invito. Considerazioni e suggerimentiPaolo Ajmone MarsanEsperto Nazionale del MUR “Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie”

2^ SESSIONE- Testimonianze e dibattito
11.00
Esperienze di successo di un Istituto di Ricerca puglieseAngelo ViscontiCNR-ISPA
11.15
Prospettive e strategie di ricerca del CRAStefano BisoffiCentro Ricerche in Agricoltura
11.30
La KBBE in Europa come strumento di sviluppo territoriale: l'esperienza dell'ENEA Valerio AbbadessaENEA - EU Liaison Office
11.45
Progetto finanziato nel primo invito FAFB - FORBIOPLASTBeatrice CioniUniversità degli Studi di Pisa
12.00
Piattaforma Tecnologica “Italian Food for Life” Achille FranchiniUniversità degli Studi di Bologna
12.15
Ruolo del Punto di Contatto Nazionalea supporto della partecipazione italiana ecooperazione internazionale nel Tema 2Gianluca RossiAPRE - Punto di Contatto Nazionale BIO e INCO
12.30
Dibattito
13.00 - 14.30
Buffet

3^ SESSIONE
14.30 - 16.00
Incontri bilaterali con Gianluca Rossi dell'APRE.

Adriatico: è crisi con la Croazia


Cosa accade in questi giorni nel mare Adriatico? Una semplice crisi con i croati. E a protestare sono i pescatori italiani che con una lettera inviata al ministro Paolo De Castro sottolineano che la decisione assunta dalla Croazia di creare unilateralmente una zona di protezione ittica molto oltre le sue coste, sta sempre di piu' allarmando le marinerie e anche le istituzioni marchigiane. Nella missiva Avelio Marini assessore al Turismo, Attività produttive, Parchi e Agricoltura della Provincia, scrive che, alla luce della decisione croata di istituire una zona di protezione ittica ed ecologica in Adriatico a partire dal 1° gennaio scorso contravvenendo unilateralmente all'accordo del 4 giugno 2004 firmato da Italia, Slovenia e Croazia, “non si può non manifestare la grande preoccupazione per le condizioni di disagio e per eventuali incidenti che potrebbero verificarsi nella Zona”.“A tal riguardo – prosegue la lettera di Marini - si chiedono informazioni sull’andamento del negoziato per poter dare risposta ai pescatori del Compartimento di San Benedetto del Tronto che hanno sollecitato questa Amministrazione ad attivarsi presso le competenti sedi e si propone l’istituzione di un tavolo tecnico nel quale raccogliere ed elaborare soluzioni possibili per lo sfruttamento congiunto della risorsa ittica, nella zona in questione e nell’Adriatico in generale”.










Farmers markets, nascono gli acquisti diretti alle fattorie


Il decreto sulla vendita diretta e sui mercati degli agricoltori è stato pubblicato il 29 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale: di fatto si potranno acquistare direttamente dalle fattorie i prodotti asgricoli, si spera, con un gran risparmio per noi consumatori. Accennavo alla notizia nel post precedente. Il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro si è detto soddisfatt: ."Con questa normativa - ha spiegato De Castro - si fissano finalmente le linee guida per tutto il territorio nazionale, si identificano le modalità di vendita dei prodotti e si forniscono indicazioni chiare ed uniformi alle amministrazioni comunali, chiamate a rilasciare le autorizzazioni''. Le previsioni - ha continuato - sono incoraggianti. Entro il 2008 nelle città italiane nasceranno circa 100 mercatini degli agricoltori, per arrivare nel 2010 a 400-500 mercati attivi, per un totale di 6000-8000 imprese agricole coinvolte.Si tratta di un'opportunità in piu' sia per gli agricoltori sia per i consumatoriLe vendite dirette - ha concluso - rappresentano inoltre una risposta importante per molte aree marginali dove l'agricoltura soffre la concorrenza, ma è spesso l'unica attività presente sul territorio oltre che un formidabile veicolo per portare la cultura rurale nelle città, costruendo un nuovo rapporto che leghi il settore agricolo alla società moderna.

Lombardia, una pioggia da 331milioni di euro per 32mila aziende agricole


"Entro pochi giorni a 32.000 aziende agricole lombarde sarà versato il pagamento della domenica unica 2007 della PAC (Politica Agricola Comune). L'importo complessivo delle risorse destinate alle imprese e' di 331 mioni di euro, quasi il 70% del totale" Canta vittoria Viviana Beccalossi (a sinistra nella foto) assessore alle politiche agricole della Regione Lombardia e sottolinea: "Un'azione, la nostra, possibile solo grazie all'intervento concreto e diretto di Regione Lombardia che ha provveduto ad anticipare, attraverso le sue casse, ben 150 milioni per colmare lacune e ritardi del Governo centrale, che ad oggi ha assegnato solo il 40% delle risorse che ci spettano".La Lombardia, dunque, oltre ad essere primatista nazionale sia per la produzione che per il fatturato agricolo e agroalimentare, con questo ennesimo intervento conferma la propria efficienza nella gestione amministrativa del settore. Entro fine gennaio 2008, verranno pagati altri 73 milioni di euro raggiungendo cosi' la totalita' dei pagamenti realizzabili a quella data (pari all'80% dei fondi della domanda unica 2007). Resteranno infine da liquidare le imprese beneficiarie sulle quali sono ancora in corso verifiche e controlli di vario genere.