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Zuccherificio di Jesi, la crisi continua. Politi della Cia chiede aiuto a De Castro


Non c’è pace per lo zuccherificio di Jesi. Dal tavolo del Mipaf che ha messo a confronto produttori e azienda si passa alle accuse fatte da Tiziana Bocchi, segretario nazionale Uila-Uil contro i bieticoltori che “prendono decisioni egoiste” scegliendo di dimettere la produzione. "Non possiamo che deplorare e condannare l'atteggiamento irresponsabile delle associazioni bieticole - afferma - che costringerà alla chiusura lo stabilimento di Jesi e causerà sofferenza economica e sociale per le centinaia di lavoratori coinvolti". Lo zuccherificio, secondo il sindacato dei lavoratori, avrebbe potuto continuare a produrre se i bieticoltori avessero assunto un impegno pluriennale a rifornirlo di barbabietole. Fai-Flai-Uila hanno chiesto all'azienda di mettere in campo un progetto di riconversione che punti a ricollocare tutti i lavoratori, compresi quelli avventizi di lungo periodo.
Sull'esito del tavolo del Mipaaf, interviene anche il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Marco Lion, che paventa il rischio che si arrivi al blocco di tutti gli stabilimenti ancora attivi in Italia "con la perdita totale delle produzioni di barbabietola". Per Lion, le decisioni prese in sede europea lo scorso ottobre determineranno purtroppo l'uscita dell'Italia dal settore saccarifero. "Dobbiamo scongiurare questa situazione partendo da Jesi - afferma -. E' necessario un intervento economico del governo e della Regione Marche per promuovere piani di sviluppo che garantiscano almeno tre anni di produzione". Lion annuncia infine che porterà in Commissione agricoltura alla camera "una risoluzione che indirizzi l'azione del governo per il mantenimentodella produzione saccarifera del nostro Paese".
Lo stesso presidente della Cia, Giuseppe Politi, in una lettera inviata al ministro De Castro, denuncia una situazione complessa. "La decisione del gruppo industriale Sadam di chiudere lo stabilimento - afferma - rischia di far perdere ulteriormente all'Italia un ruolo importante in Europa nel campo di una produzione strategica come lo zucchero". Politi ha chiesto al ministro "un impegno per trovare le migliori soluzioni per risolvere nell'immediato la situazione". E nonostante gli impegni presi oggi dal ministero, lo scenario "resta carico di nubi oscure che preoccupano fortemente gli agricoltori", afferma Politi, annunciando che l'azione della Cia "si farà incessante al fine di ottenere le risposte opportune".

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