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Vino indiano, per il Governo di Delhi potrebbe essere il business del futuro


Nei giorni scorsi ho avuto modo di parlare dell'India e del vino. Prima di proseguire vorrei fornire alcuni dati: l'India ha una delle economie in ascesa più imponenti con il suo +9%; sono circa 250 milioni gli appartenenti alla classe media e interessati al consumo di bevande alcoliche;
cibi e bevande d' importazione crescono a un ritmo di oltre il 25% ogni anno; ci sono oltre 90 milioni di consumatori di bevande alcoliche; oltre 450 i milioni di litri di bevande alcoliche consumate in India per annum. Mi sembrano numeri di un certo interesse, ma. Purtroppo c'è un ma così come ha sottolineato l'Associazione dei sommeliers indiani, nel suo articolo http://www.sommelierindia.com/blog/2008/01/wine_may_cost_the_same_across.html#more
le accise, per quanto riguarda, appunto l'alcol non sono la stesse in tutto il paese e dunque in alcuni stati risulta conveniente bere mentre in altri no.
I sommeliersi indiani sostengono che: "Uniformare le tasse si tradurrebbe in una prima perdita di reddito, ma la Commissione ritiene che nel tempo che la perdita sarà bilanciata dal declino del contrabbando. Stati come il Kerala, Tamil Nadu, Uttar Pradesh e Punjab ne soffrirebbero di più. Di conseguenza anche la Commissione raccomanda che il Governo centrale li assista attraverso una qualche forma di compensazione".
Lo scorso ottobre l'Economic Indian Times prospettò la possibilità che il Governo indiano potesse uniformare le tasse per il consumo di vino: "Il governo sta lavorando su una politica globale per dare un impulso alla produzione di vino e al suo consumo nel paese. I passi in considerazione comprendono la messa in atto di un modello uniforme di tasse ed imposte per i vini in regime in tutti gli Stati, che consenta la vendita in negozi dipartimentali e la creazione di parchi vino con infrastrutture comuni". Ma non solo: "Il ministero ha istituito un Consiglio Nazionale dei Vini al fine di sviluppare standard e promuovere l'industria nazionale del vino in modo che essi possano rispondere alla forte concorrenza australiana e ai vini francesi, aumentando". Un altro motivo per cui il Governo vuole un trattamento preferenziale per il vino è perché porta alla diversificazione agricola e alla generazione di occupazione nel settore rurale.
Io spero davvero che l'Italia non si faccia cogliere, per l'ennesima volta, impreparata e che porti in India non solo le etichette, ma tutto il know-how vitivinicolo.

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