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La pizza napoletana conquista il marchio S.T.G.

Da oggi chiunque voglia produrra la vera pizza napoletana deve seuguire8 comandamenti : 1)venti minuti per l'impasto, due ore di lievitazione; 2)realizzazione di panetti per le singole pizze «tra i 180 e i 250 grammi», il disco di pasta steso dovrà avere «al centro lo spessore non superiore a 0.3 centimetri e al bordo non superiore di 1-2 centimetri formando così il "cornicione"»; 4) «Con un cucchiaio si depongono al centro del disco di pasta 80 grammi di pomodori pelati frantumati, con movimento a spirale il pomodoro viene sparso su tutta la superficie centrale»; 5)cottura solo «in forni a legno dove si raggiunge una temperatura di 485 gradi»;5)in quanto all'aspetto finale: «Cornicione rialzato, colore dorato, morbida al tatto e alla degustazione da un centro con la farcitura dove spicca il rosso del pomodoro cui si è perfettamente amalgamato l'olio»; infine "conditio sine qua non": «La pizza va consumata immediatamente appena sfornata. L'eventuale asporto verso abitazioni o locali differenti dalla pizzeria determina la perdita del marchio».
La notizia è fresca fresca in quanto proprio oggi il direttore generale per la qualità dei prodotti alimentari del ministero per le Politiche agricole e forestali, ha consegnato alla Gazzetta ufficiale europea la proposta di riconoscimento del marchio di S.T.G. (specialità tradizionale garantita) della pizza napoletana.
Entro sei mesi l'Unione europea dovrà presentare le sue osservazioni. E alla fine del 2008 chi vorrà esporre il marchio S.T.G. per la sua pizza napoletana «protetta » dovrà rispettare scrupolosamente pesi, ingredienti, tempi di cottura, dimensioni. Le regole del «disciplinare» (otto corposi articoli) sono contenute nel testo della proposta di riconoscimento apparsa sulla Gazzetta ufficiale del 24 maggio 2004.

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