Ritornare alla cultura rurale attraverso la spesa per abbattere non solo i costi, ma per ritrovare quelle biodiversità e specie autoctone che ci rimettono in contatto con il nostro mondo. E' una strada possibile. E quella jattura che sono i telegiornali nazionali, (TG1-TG2-TG3-TGrete4, TG5 e TgItalia1) andrebbero cancellati dai palinsesti perchè producono solo ingiustificati allarmi e andrebbero anzi denunciati. (Lo dico da giornalista professionista). Solo oggi scoprono che i prezzi sono aumentati, quando questo blog nato da poco, nel dicembre dello scorso anno, in uno dei primi post già denunciava l'impennata dei prezzi della spesa!
Il punto è questo: dobbiamo fare si la spesa ma non lasciarci condizionare dalla grande distribuzione che decise cosa dobbiamo mangiare e a quale prezzo. Detto ciò passo alla mia segnalazione, che mi direte voi se preziosa o meno. Su CIBOLOCALE trovare, divise per regione, le fattorie che vendono direttamente prodotti coltivati sia in maniera tradizionale sia bio. Alcune consegnano direttamente a casa. La varietà è notevole. In attesa che si costituiscano in ogni regionre i farmers market. La distanza di queste fattorie dalle principali metropoli è nè più nè meno quella di un grosso centro commerciale. Siamo al di sotto del 40 km, al massimo! Solo che in queste fattorie è possibile acquistare dai prodotti vegetali, alle sementi alle piantine, al grano (per chi volesse fare della buona pasta fatta a mano o del pane) ecc.
Diciamo che se negli Stati uniti è stata testata la dieta delle 100 miglia, qui in Italia, dove la nostra biodiversità è molto ampia, per fortuna, possiamo pensare ad una dieta dei 50 km.
Inziamo a scrollarci di dosso questa mentalità da gregge e iniziamo la nostra autodeterminazione dalla spesa.
Spesa a basso impatto ambientale, con cibolocale è possibile
Pubblicato da Marina Perotta alle 10:24
Etichette: Alimentazione
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